In questa serie di scatti l’acqua è il generatore delle forme, che sia essa lo sfondo astratto del volo di un uccello o l’elemento trasformatore di solide architetture in inconsistenti apparizioni. L’acqua come superficie da percorrere, attraversare, perfino scalfire, o all’opposto, solido piano specchiante immagini che, per via di riflessione, diventano più o meno astratte. Si tratta di un invito affinché, dopo un primo possibile momento di spaesamento, l’osservatore riorganizzi le forme attraverso gli indizi del reale, un’esortazione alla ricomposizione mentale di ciò che non appare direttamente nella rappresentazione o che dall’acqua è stato trasformato, di modo che, attraverso il filo della percezione visiva, risalga verso quelle figure concrete che hanno generato l’immagine.